Mondo Animale

Perché il pavone fa la ruota?

Lo spettacolo di un pavone che fa la ruota è una meraviglia affascinante del regno animale, un’esplosione di bellezza mozzafiato. Quel ventaglio iridescente, trapunto di “occhi” magnetici, è molto più di una semplice ostentazione: rappresenta un complesso capolavoro evolutivo. La ragione principale, intuita da Charles Darwin nel XIX secolo, è la selezione sessuale. Tuttavia, la ricerca scientifica contemporanea continua a svelare sfumature sempre più intricate riguardo a questo iconico comportamento, spiegando in dettaglio il perché il pavone fa la ruota.

Un pavone maschio che mostra la sua magnifica ruota iridescente
Immagine generata con IA

La Ruota nel Corteggiamento

Originario del subcontinente indiano, il pavone comune (Pavo cristatus), la specie più nota per questo comportamento, è un uccello di notevoli dimensioni. Il maschio, protagonista dello show, può pesare tra i 4 e i 6 kg e raggiungere una lunghezza di 2-2.3 metri. Il motivo dominante per cui il pavone fa la ruota è, senza dubbio, il corteggiamento. Durante la stagione riproduttiva i pavoni maschi entrano in competizione, spesso esibendosi in arene comuni dette “lek“, per attirare l’attenzione delle femmine, le pavonesse, che valutano attentamente le esibizioni di più maschi prima di concedersi.

La magnifica ruota non è la vera coda, ma un insieme di circa 150-200 penne copritrici superiori eccezionalmente allungate, che formano lo strascico” (train). Queste penne possono raggiungere 1,5 metri di lunghezza. I giovani maschi iniziano a sviluppare questo imponente ornamento intorno all’anno di età, ma raggiungono il pieno splendore e la capacità di esibirlo efficacemente solo verso i tre-sei anni. Lo strascico, inoltre, viene perso (muta) e ricresce completamente ogni anno.

Tradizionalmente, si riteneva che la scelta della femmina si basasse principalmente sulla grandezza complessiva dello strascico e sul numero di ocelli (le macchie a forma di occhio), interpretati come segnali della salute del maschio. Tuttavia, la visione tradizionale è stata arricchita da studi più recenti, come quelli di Roslyn Dakin e Robert Montgomerie. Pur confermando l’importanza del numero di ocelli, i loro studi suggeriscono che altri elementi giochino un ruolo ancora più cruciale. Tra questi, spiccano la densità e l’iridescenza degli ocelli, specialmente nella parte superiore del ventaglio. Inoltre, sembra essere determinante anche lo sforzo profuso nel corteggiamento, un’attività fisicamente molto dispendiosa. L’energia dell’esibizione e la frequenza con cui scuote vigorosamente lo strascico sono molto importanti, forse più della semplice dimensione della ruota.

Ocelli, Vibrazioni e Messaggi Nascosti

Gli ocelli sono, senza dubbio, l’elemento più iconico della ruota. Non è solo il loro numero a contare, ma anche la loro qualità visiva. Studi hanno dimostrato che le femmine sono particolarmente attratte dall’iridescenza e dalla disposizione degli ocelli. Quando il maschio fa vibrare il suo strascico, le penne si muovono in modo tale da far sembrare che gli ocelli fluttuino sullo sfondo, un effetto visivo ipnotico. Questa vibrazione, come scoperto da ricercatori come Suzanne Amador Kane, produce anche infrasuoni a bassa frequenza (sotto i 20 Hz), impercettibili all’orecchio umano. Si ipotizza che questi infrasuoni possano servire ad attrarre le femmine a distanza o a coordinare i comportamenti di corteggiamento. Inoltre, la struttura microscopica delle barbule delle penne, ricca di nanocristalli di melanina e cheratina, è responsabile dei brillanti colori strutturali (blu, verde, oro, bronzo) che cambiano a seconda dell’angolo di osservazione, un fenomeno noto come iridescenza.

I maschi di successo sono abili nel presentare la ruota, angolandola strategicamente verso la femmina e orientandola per massimizzare l’effetto dell’illuminazione solare sull’iridescenza delle penne. La performance include anche movimenti specifici come il “brivido alare” (wing-shaking) e il già citato “scuotimento dello strascico” (train-rattling), che possono durare diversi minuti per ogni femmina.

Un pavone dispiega lentamente la sua ruota iridescente, facendola vibrare con il caratteristico train-rattling che accompagna il fruscio delle penne e i richiami di fondo

Altri Contesti per la Ruota e il Principio dell’Handicap

Sebbene il corteggiamento sia la sua funzione primaria, il pavone fa la ruota anche in altri contesti, seppur meno frequentemente. Può esibirla per apparire più grande e intimidatorio nei confronti di maschi rivali o per spaventare piccoli predatori. Nonostante la mole e l’ingombro dello strascico, il pavone è in grado di volare per brevi tratti, principalmente per appollaiarsi sui rami alti degli alberi dove trascorre la notte al sicuro, un comportamento essenziale per sfuggire ai pericoli terrestri.

Mantenere una struttura così vistosa ed energeticamente costosa come lo strascico comporta degli svantaggi evidenti: rende il maschio più visibile ai predatori (come tigri e leopardi nel suo habitat naturale) e potenzialmente più goffo nella fuga. Questo apparente “svantaggio” è al centro del principio dell’handicap, detto anche del segnale onesto, teorizzato da biologo israeliano Amotz Zahavi. Secondo questa teoria, solo i maschi veramente in ottima salute e con geni superiori possono permettersi di sviluppare e mantenere un ornamento così costoso e rischioso. Pertanto, lo strascico diventa un segnale onesto, cioè spontaneo, non ingannevole, della qualità del maschio: “Sono così forte e sano che posso sopravvivere nonostante questo ingombro”.

Un Simbolo Universale, Plasmato dall’Evoluzione

Il pavone è onnivoro: la sua dieta include semi, bacche, frutta, insetti, piccoli rettili e anfibi. Predilige habitat come foreste aperte, boscaglie e aree coltivate, spesso vicino a fonti d’acqua. La magnifica ruota del pavone è un esempio straordinario di come la pressione selettiva esercitata dalle preferenze femminili possa guidare l’evoluzione di caratteri maschili straordinariamente elaborati e apparentemente stravaganti. Questo spettacolo della natura non ha mancato di affascinare l’umanità per secoli, tanto che il pavone e la sua ruota sono diventati simboli di bellezza, regalità, immortalità, ma anche di vanità, in numerose culture attraverso il globo.

In definitiva, osservare un pavone che fa la ruota significa assistere a un complesso e affascinante dialogo evolutivo. È un rituale affinato da milioni di anni in cui la bellezza esteriore e la biologia intrinseca si intrecciano indissolubilmente per assicurare la continuazione della specie, che in natura può raggiungere una longevità di 15-20 anni.

Fonti e Approfondimenti

Se vuoi scoprire come la lucentezza degli “occhi” influenzi la scelta delle femmine, puoi partire dallo studio di Dakin e Montgomerie che mette a confronto numero e iridescenza degli ocelli; per capire invece quali onde sonore nascoste accompagnino lo train-rattling, dai un’occhiata alla ricerca di Suzanne Amador Kane su PLOS ONE; se ti incuriosisce il modo in cui i maschi orientano la ruota rispetto al Sole per esaltarne i colori, trovi dati sperimentali nell’articolo “Peacocks orient their courtship displays towards the sun“. Infine, per una panoramica divulgativa su biologia e curiosità del pavone, il sito Earthlife offre una guida chiara e ricca di dettagli.

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