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Perché la Torre di Pisa pende?

Vi siete mai chiesti perché la Torre di Pisa pende? Questa celebre inclinazione, che ha reso il campanile del Duomo di Pisa un simbolo italiano riconosciuto in tutto il mondo, non è un vezzo architettonico, ma il risultato di una complessa interazione tra geologia, ingegneria e storia. Costruita tra il XII e il XIV secolo, con un progetto iniziale la cui paternità è ancora dibattuta tra figure come Bonanno Pisano e Diotisalvi, la sua pendenza iniziò a manifestarsi quasi subito, trasformando un potenziale disastro in una vera e propria fortuna. Esploriamo insieme le cause di questa caratteristica unica, gli sforzi per la sua stabilizzazione e l’incredibile impatto turistico-culturale che ne è derivato.

immagine della Torre di Pisa che pende in stile cartone animato
Immagine generata con IA

Cause Geologiche e Strutturali della Pendenza

La ragione principale del perché la Torre di Pisa pende, risiede nella natura del terreno su cui sorge Piazza dei Miracoli. Il suolo è composto da sedimenti alluvionali molto recenti, un misto di sabbie, limi e, soprattutto, argille soffici e instabili. Questo strato, particolarmente cedevole e deformabile sotto carico, non era ideale per sostenere una struttura imponente.

A peggiorare la situazione, le fondazioni della Torre, profonde solo circa 3 metri, erano palesemente insufficienti per un edificio in marmo alto quasi 56 metri e con un peso di oltre 14.000 tonnellate. Di conseguenza, il terreno iniziò a cedere in modo differenziale già durante le prime fasi di costruzione. Infatti, quando la Torre raggiunse appena il terzo piano, intorno al 1178 (solo cinque anni dopo l’inizio dei lavori), l’inclinazione era già così evidente da costringere a un’interruzione dei lavori per quasi un secolo. Questo stop imprevisto, tuttavia, permise al terreno di assestarsi parzialmente.

Una Costruzione “Correttiva” e l’Aumento della Pendenza

Quando i lavori ripresero nel 1275 sotto la guida di Giovanni di Simone, si cercò di compensare l’inclinazione. I nuovi piani vennero costruiti con una leggera curvatura in direzione opposta alla pendenza, nel tentativo di “raddrizzare” visivamente la struttura. Questo espediente, però, non risolse il problema alla radice e conferì alla Torre la sua caratteristica forma leggermente arcuata, spesso descritta “a banana“.

Nonostante questi accorgimenti, al completamento nel XIV secolo, che vide anche l’aggiunta della pesante cella campanaria, la Torre presentava già una significativa pendenza verso sud. Nei secoli successivi, l’inclinazione continuò ad aumentare gradualmente, poiché il sottosuolo cedevole continuava a deformarsi sotto l’immenso peso del campanile. È interessante notare che anche altri edifici della piazza hanno subito cedimenti, ma nessuno in modo così spettacolare come la Torre.

Tentativi di Stabilizzazione: Tra Successi e Fallimenti Storici

La crescente pendenza della Torre di Pisa ha naturalmente preoccupato generazioni di ingegneri e architetti.

  • L’Errore Ottocentesco: Nel 1838, l’architetto Alessandro Gherardesca tentò di isolare il basamento e prosciugare il terreno circostante, credendo che l’acqua indebolisse il suolo. L’effetto fu disastroso: la rimozione dell’acqua causò un’ulteriore compattazione del terreno (subsidenza), peggiorando l’inclinazione.
  • L’Intervento Fascista: Nel 1934, Benito Mussolini, considerando la pendenza una “vergogna nazionale”, ordinò di iniettare tonnellate di cemento alla base. Anche questo intervento si rivelò controproducente, causando un pericoloso movimento oscillatorio e un ulteriore aggravamento.

In base ai dati storici, lo spostamento massimo della sommità della Torre di Pisa raggiunse circa 4,47 metri, corrispondenti a un’inclinazione superiore ai 5 gradi. Alla fine degli anni ’80, la stabilità della struttura era così compromessa che il rischio di crollo divenne concretamente imminente.

Il Grande Intervento di Consolidamento

Nel 1990, la Torre di Pisa fu chiusa al pubblico per motivi di sicurezza e fu istituito un Comitato Internazionale per la sua salvaguardia. Tra il 1990 e il 2001, si svolse uno dei più complessi e delicati interventi di consolidamento mai realizzati su un monumento storico. Il progetto si articolò in due fasi principali:

  1. Stabilizzazione Preliminare (1990-1998):
    • Cerchiatura: Nel 1992, alcuni piani furono fasciati con cinture d’acciaio per prevenire fratture.
    • Contrappesi: Nel 1993, furono posizionati enormi lingotti di piombo (fino a circa 900-1000 tonnellate) sul lato nord (opposto alla pendenza) per bilanciare il peso e arrestare l’aumento dell’inclinazione.
    • Tiranti di Sicurezza: Tra il 1995 e il 1996, vennero installati cavi d’acciaio ancorati per prevenire movimenti bruschi.
  2. Correzione dell’Inclinazione (1998-2001):
    • Sottoescavazione: La soluzione decisiva fu la rimozione controllata e graduale di piccole quantità di terreno dal lato nord delle fondamenta (quello più alto). Questo permise alla Torre di abbassarsi leggermente da quel lato sotto il proprio peso, riducendo l’inclinazione totale di circa 40-50 centimetri in sommità.

Grazie a questi interventi, la pendenza fu riportata ai livelli di circa due secoli prima (da oltre 5° a circa 4°). Contemporaneamente, il terreno di fondazione fu consolidato per garantire stabilità per almeno altri 300 anni.

Illustrazione tecnica della Torre di Pisa con indicazione dell’inclinazione
L’immagine mostra come il tentativo di “raddrizzarla” conferì alla Torre di Pisa la sua caratteristica forma leggermente arcuata, spesso descritta “a banana”.
Grafico che mostra l’inclinazione (in gradi) e il peso (in MN) della Torre di Pisa tra il 1173 e il 2000. Il grafico superiore evidenzia l’aumento dell’inclinazione nei primi secoli e il suo rallentamento grazie a interventi successivi. Il grafico inferiore mostra la progressiva costruzione in termini di peso, fino al completamento della torre.
Grafico storico che illustra l’evoluzione dell’inclinazione e del peso della Torre di Pisa dal 1173 al 2000, con annotazioni di eventi costruttivi e interventi significativi.

La Torre Oggi: Stabile, Pendente e Ammirata

Nel 2001, la Torre di Pisa fu riaperta al pubblico, sicura e stabile. La sua pendenza residua, volutamente conservata per non alterarne l’identità, è di circa 3,9 gradi ed è costantemente monitorata. Gli esperti assicurano che la Torre, dopo il consolidamento, “non cadrà”, continuando a sfidare la gravità in sicurezza.

L’Impatto Turistico e Culturale

Paradossalmente, quello che nacque come un grave difetto strutturale si è trasformato nella fortuna di Pisa. L’inclinazione, unita all’elegante architettura romanica, ha reso la Torre un’autentica meraviglia e un’attrazione irresistibile. La sua fama è tale da aver alimentato anche leggende, come quella, sebbene non confermata, degli esperimenti di Galileo Galilei sulla caduta dei gravi condotti proprio dalla sua sommità.

  • Patrimonio UNESCO: L’intero complesso di Piazza dei Miracoli (Torre, Duomo, Battistero, Camposanto) è Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1987.
  • Motore Turistico: Milioni di turisti visitano Pisa ogni anno, principalmente per ammirare e salire sulla Torre. Nel 2024, l’area pisana ha superato i 2 milioni di presenze turistiche, trainate in gran parte dalla sua fama. Come osservò Gianni Rodari, “gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la Torre di Pisa”.
  • Icona Globale: L’immagine della Torre è entrata nell’immaginario collettivo mondiale, comparendo in film, cartoline e pubblicità. Il classico scatto “turistico” in cui si finge di sorreggerla è una testimonianza dell’affetto e della meraviglia che suscita.

In definitiva, un errore di calcolo medievale ha conferito alla Torre di Pisa un’anima e una fama senza pari, trasformandola non solo in un capolavoro architettonico ma anche in un fenomeno culturale e turistico di risonanza mondiale, spiegando così perché la Torre di Pisa pende ma continua ad affascinare il mondo intero.

Fonti e Approfondimenti

La voce di Wikipedia sulla Torre di Pisa ripercorre l’intera vicenda costruttiva e i principali interventi moderni, dal disastroso prosciugamento ottocentesco alle iniezioni di cemento ordinate da Mussolini nel 1934, fino alla cerchiatura d’acciaio del 1992 e alla sottoescavazione che nel 2001 ha riportato la pendenza a ~4°. La scheda UNESCO dedicata alla Piazza del Duomo ricorda l’iscrizione del complesso fra i Patrimoni dell’Umanità fin dal 1987.

Il documento The Stabilisation of the Leaning Tower of Pisa descrive dettagliatamente le complesse operazioni di ingegneria geotecnica finalizzate a fermare e ridurre l’inclinazione della Torre Pendente di Pisa. Chi desidera un altro dossier completo, può consultare il documento della Trevi SpaIl recupero della Torre pendente di Pisa“, che offre fotografie di cantiere, dati topografici dal 1911 e tabelle che mostrano il passaggio da 5,5° a 4° di inclinazione grazie all’opera di sotto-escavazione e consolidamento.

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