Il Perché delle Cose

Perché nelle carte geografiche il nord è in alto?

Se vi siete chiesti perché sulle carte geografiche il nord è in alto e perché questa disposizione sia diventata quasi universale, non siete soli. La risposta a questa domanda ci porta in un viaggio attraverso la storia, la navigazione e le convenzioni culturali che hanno plasmato il modo in cui vediamo il mondo. Le mappe sono molto più di semplici strumenti di orientamento; sono un riflesso delle conoscenze, delle tecnologie e persino delle credenze delle società che le hanno create. La ragione per cui il nord appare in alto sulle carte geografiche non ha basi scientifiche ma è il risultato di una lunga evoluzione nelle pratiche di mappatura e di una serie di scelte convenzionali che si sono consolidate nel tempo.

Perché nelle carte geografiche il nord è in alto
Immagine generata con IA

L’Origine della Convenzione

Storicamente l’orientamento delle mappe non è stato uniforme. Le prime mappe conosciute mettevano in evidenza direzioni diverse in base alle necessità e alle visioni del mondo dei loro creatori. Ad esempio, nelle culture antiche, era comune orientare le mappe in modo che l’Est, il punto dove sorge il sole, fosse in alto. Questa pratica rifletteva l’importanza del sole nella vita quotidiana e nelle credenze religiose, tanto che il termine “orientarsi” deriva proprio dall’atto di volgersi verso l’oriente per determinare la direzione.

Il Cambio di Prospettiva

La svolta verso l’orientamento nord-superiore nelle carte geografiche avvenne durante il Medioevo, quando i marinai iniziarono a fare affidamento sulla stella polare per navigare. La stella polare, situata quasi direttamente sopra il Polo Nord celeste, forniva un punto di riferimento costante che facilitava la determinazione della direzione in mare aperto. Gradualmente, per comodità e per uniformare le carte nautiche, il nord cominciò ad apparire in alto sulle mappe.

Questa convenzione si consolidò ulteriormente tra il Seicento e il Settecento, periodo in cui la cartografia occidentale cominciò a standardizzare l’orientamento verso il nord. Questa scelta divenne definitiva nell’Ottocento, quando la produzione di carte geografiche e la loro diffusione crebbero esponenzialmente, rendendo la convenzione del nord in alto una prassi globale.

Diversità nelle Tradizioni Cartografiche

È interessante notare come non tutte le culture abbiano adottato questa convenzione. Mappe storiche provenienti da culture arabe e cinesi, ad esempio, mostravano spesso il sud in alto, riflettendo diverse prospettive geografiche e cosmologiche. Anche mappe orientate verso l’ovest erano comuni, in particolare tra i naviganti portoghesi che si avventuravano verso l’Atlantico. Tuttavia, la prevalenza della tradizione cartografica europea nella mappatura del mondo ha portato alla dominanza dell’orientamento nord-superiore.

In definitiva, la scelta di posizionare il nord in alto sulle carte geografiche è quindi un retaggio storico e culturale piuttosto che una necessità pratica o scientifica. Questa convenzione riflette le pratiche di navigazione e le visioni del mondo delle società che hanno dominato la produzione cartografica nei secoli passati. Nonostante la sua natura arbitraria, l’orientamento nord-superiore è ormai radicato nel nostro modo di rappresentare e comprendere lo spazio geografico.

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