Scienza e Fenomeni Naturali

Perché Plutone non è un pianeta?

Per molti di noi, cresciuti con la filastrocca dei nove pianeti, la notizia è stata un piccolo trauma. Per 76 anni, dal 1930 al 2006, Plutone è stato il solitario e misterioso nono membro della nostra famiglia solare. Poi, improvvisamente, è stato “declassato”. Ma il motivo perché Plutone non è un pianeta non è un capriccio, ma il risultato inevitabile di nuove scoperte che hanno cambiato per sempre la mappa del nostro vicinato cosmico.

Perché Plutone non è un pianeta
Immagine generata con IA

La Crisi d’Identità: la Scoperta di Eris

Per decenni, Plutone è stato l’unico oggetto conosciuto oltre l’orbita di Nettuno. Ma con il progredire dei telescopi, a partire dagli anni ’90 abbiamo iniziato a scoprire che non era solo. Gli astronomi hanno individuato decine di altri corpi ghiacciati in quella regione remota, nota come Fascia di Kuiper. La vera crisi è arrivata nel 2005, quando l’astronomo Mike Brown scoprì Eris, un corpo celeste che si rivelò essere addirittura più massiccio di Plutone. A questo punto, la domanda era inevitabile: se Plutone è un pianeta, allora anche Eris deve esserlo? E tutti gli altri che avremmo trovato? La scienza aveva bisogno di una definizione chiara.

Le Nuove Regole del Gioco: la Definizione del 2006

Per risolvere la questione, l’Unione Astronomica Internazionale (IAU), l’organismo che ha l’autorità di nominare e classificare i corpi celesti, si riunì a Praga nel 2006. Dopo un acceso dibattito, stabilì tre criteri che un corpo celeste deve soddisfare per essere definito “pianeta”:

  1. Deve orbitare attorno al Sole. (E Plutone lo fa).
  2. Deve avere una massa sufficiente perché la sua stessa gravità lo modelli in una forma quasi sferica. (E Plutone, essendo rotondo, soddisfa anche questo criterio).
  3. Deve aver “ripulito” la sua orbita. (Ed è qui che Plutone fallisce).

La “Colpa” di Plutone: un’Orbita Affollata

Cosa significa “ripulire l’orbita”? Significa che un pianeta deve essere l’oggetto gravitazionalmente dominante nel suo percorso attorno al Sole. Deve aver attratto, espulso o inglobato la maggior parte degli altri oggetti che si trovano sulla sua strada. La Terra, per esempio, domina completamente la sua orbita. Plutone, invece, no. La sua massa è solo una frazione (meno del 10%) della massa totale di tutti gli altri oggetti presenti nella sua orbita nella Fascia di Kuiper. In pratica, Plutone non è il “padrone” del suo vicinato, ma solo uno dei tanti residenti, anche se uno dei più grandi. Per questo motivo, è stato riclassificato in una nuova categoria creata apposta: pianeta nano.

Conclusioni: Non un Declassamento, ma una Riclassificazione

Anche se il dibattito tra gli scienziati è ancora aperto, la decisione dell’IAU non ha tolto nulla al fascino di Plutone. Le immagini inviate dalla sonda New Horizons nel 2015 ci hanno mostrato un mondo complesso, con montagne di ghiaccio, pianure di azoto e un’atmosfera sottile. Il motivo perché Plutone non è un pianeta è che la nostra conoscenza dell’universo è cresciuta. Non è più il nono pianeta, ma forse qualcosa di ancora più interessante: il re dei pianeti nani e il prototipo di una nuova, affollata classe di mondi ai confini del nostro sistema solare.

Fonti e Approfondimenti

La decisione ufficiale e i criteri di classificazione sono stati stabiliti dall’Unione Astronomica Internazionale (IAU) e sono consultabili nei suoi archivi ufficiali. La NASA, attraverso il sito della missione New Horizons e la sua sezione dedicata al Sistema Solare, offre una vasta quantità di informazioni, immagini e dati su Plutone e la Fascia di Kuiper. Riviste scientifiche come Scientific American e Nature hanno seguito e documentato l’intero dibattito, pubblicando articoli che spiegano sia le ragioni della riclassificazione sia le posizioni degli scienziati contrari, come Alan Stern, il responsabile della missione New Horizons.

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