Perché si è formato il deserto del Sahara?
È il deserto caldo più grande del mondo, un’immensa distesa di sabbia e roccia che evoca immagini di aridità estrema. Eppure, non è sempre stato così. Migliaia di anni fa, al posto delle dune c’erano laghi, fiumi e savane lussureggianti. Ma allora, perché si è formato il deserto del Sahara? La sua nascita non è dovuta a un singolo evento, ma a un grandioso ciclo climatico, orchestrato da lenti e periodici movimenti del nostro pianeta nello spazio.

Il Motore Astronomico: L’Oscillazione dell’Asse Terrestre
La causa principale dell’alternanza tra un “Sahara Verde” e un Sahara desertico è un fenomeno astronomico noto come precessione degli equinozi. In parole semplici, l’asse di rotazione della Terra non è fisso, ma “oscilla” lentamente come una trottola, completando un ciclo ogni circa 20.000-26.000 anni. Questa oscillazione cambia il modo in cui il nostro pianeta è orientato rispetto al Sole e, di conseguenza, la quantità di energia solare che le diverse regioni ricevono durante le stagioni.
Dal Sahara Verde al Deserto: Il Ruolo dei Monsoni
Questa variazione astronomica ha un effetto diretto e potente sul monsone dell’Africa occidentale. Quando l’oscillazione dell’asse terrestre fa sì che l’emisfero settentrionale riceva il massimo dell’insolazione estiva, le temperature sul continente africano aumentano. Questo intensifica il sistema dei monsoni, che spinge grandi quantità di aria umida dall’Oceano Atlantico verso l’interno, portando piogge abbondanti su tutta l’area sahariana. In questi periodi, il deserto si trasforma in una vasta savana, ricca di vegetazione e fauna. L’ultimo “Periodo Umido Africano” ha raggiunto il suo apice circa 9.000 anni fa.
Le Prove di un Passato Lussureggiante
Come facciamo a sapere che il Sahara era verde? Le prove sono schiaccianti e provengono da diverse fonti. I geologi hanno trovato sedimenti di antichi laghi e letti di fiumi prosciugati sotto la sabbia. I paleontologi hanno scoperto fossili di animali come coccodrilli, ippopotami e giraffe. Ma le testimonianze più affascinanti sono le migliaia di pitture e incisioni rupestri lasciate dalle popolazioni preistoriche che vivevano lì. Queste opere d’arte, sparse in tutto il deserto, raffigurano scene di caccia, animali acquatici e una fauna tipica della savana, raccontandoci di un mondo radicalmente diverso da quello attuale.
Il Ritorno del Deserto e il Futuro
Circa 5.000 anni fa, il lento ciclo astronomico ha invertito la tendenza. L’insolazione estiva sull’emisfero nord è diminuita, i monsoni si sono indeboliti e le piogge si sono ritirate verso sud. Il Sahara ha così iniziato il suo rapido processo di inaridimento, trasformandosi nel deserto che conosciamo oggi e costringendo le popolazioni umane a migrare, concentrandosi principalmente lungo la valle del Nilo. Questo ciclo naturale continuerà, e gli scienziati prevedono che, tra circa 15.000 anni, il Sahara tornerà a essere un giardino verde. Tuttavia, oggi su questi cicli millenari si sovrappone il cambiamento climatico causato dall’uomo, che potrebbe alterare questi equilibri in modi ancora imprevedibili.


